Origine delle parole Zuppa e Minestra.
La parola Zuppa deriva dal gotico ‘suppa’ e significa ‘fetta di pane inzuppata’, nel periodo medievale infatti, sulle tavole signorili, le fette di pane sostituivano il piatto, ed era su di esse che si appoggiavano le vivande, in alternative venivano messe dentro la ciotola prima di versarvi il brodo.
In Italia la Zuppa è sempre rimasta legata all’uso del pane e si è sempre caratterizzata per essere una vivanda semplice e popolare.
Minestra invece deriva da ‘minestrare/ministrare’ cioè amministrare, in riferimento al fatto che era il membro più importante della famiglia che versava la pietanza ai vari commensali; con Minestra in realtà si definiscono moltissime e distinte preparazioni, ma in tutte la procedura di base prevede l’uso del brodo, nonché di ingredienti semplici, facilmente reperibili e poco costosi.
Differenza tra Zuppa e Minestra.
Le ricette e le varianti sono tantissime, e anche le definizioni che si propongono sono soggette a variazione ma valgono come prima traccia di orientamento e classificazione.
Minestra: a base di brodo e ricca di ingredienti vari, per lo più verdure, cereali e pasta.
Minestrone: è una minestra di verdure alla quale si possono aggiungere riso o pasta. Elemento che lo contraddistingue sono i pezzettini di verdure al suo interno.
Zuppa: di vegetali, carne o pesce, è una minestra in cui il pane, inzuppato nel brodo, sostituisce pasta o riso.
Passato: solitamente di verdure e legumi, viene per l’appunto ‘passato’ con il passaverdura per ottenere un composto denso, a metà tra il purè e la crema.
Crema: è una minestra a base di verdura, carne o pesce, con un roux bianco, cioè una preparazione a base di farina e burro, o besciamella; ci sono molte sotto varianti diffuse soprattutto in Francia.
Vellutata: è una minestra in brodo molto raffinata, ha una consistenza cremosa e soffice, particolarmente morbida.